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  3. Il cavaliere senza testa

 

Si narra che un pirata di nome Aniello Cuomo, nato a Castellamare di Stabia si macchiò di numerosi crimini (quali omicidio, furto, rapimento di persone ecc.) nelle acque intorno alla città di Milazzo, dopo che venne scoperto e quindi arrestato, venne portato nel luogo dei supplizi, nella zona dell’attuale Villa Vaccarino, venne impiccato e decapitato nel 1817.
La sua storia è però entrata nell’immaginario comune, come tante altre storie di questo genere, insieme a tante tradizioni, infatti si narra che la sua testa fu gettata su uno scoglio del Capo Milazzo, che da ciò ha preso il nome lo scoglio “du ’mpisu”, e che lo spirito senza testa di Aniello Cuomo vaghi ancora cavalcando nelle buie notti prive di luna in cui echeggiano il calpestio degli zoccoli del suo cavallo e le urla del suo dolore lungo il tragitto che compie dal luogo dei supplizi verso il Promontorio alla ricerca della sua testa mozzata. A causa di questa leggenda fino ai primi del novecento era solito fare delle “scute” notturne per scacciare l’ombra di Cuomo .