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  3. La grotta dell’oro


Per giungere alla Grotta dell’oro si parte da Levante, superato il Lungomare Garibaldi e il borgo marinaro di Vaccarella, con le caratteristiche barche di pescatori ormeggiate sulla spiaggia, si giunge presso la baia Croce di Mare da dove incomincia la costa rocciosa di Capo Milazzo con la “Cala Oliva” sovrastata dalla “Torre del corvo” del XVI secolo, la “Cala del Pepe” dove sorgeva una tonnara, la “Punta Ragno” dominata dall’alto dalla residenza dell’ammiraglio Luigi Rizzo, eroe della Prima Guerra Mondiale. Si Prosegue con “Punta Trifiletti”, e si arriva alla “Grotta dell’Oro“, legata all’evento storico dell’assedio spagnolo di Milazzo. La leggenda in questione fa riferimento alla fuga dal Castello – durante l’assedio spagnolo del 1718-1719 – di nobili milazzesi qui detenuti in quanto filo spagnoli. I prigionieri, fuggiti con l’aiuto e la complicità del sacrestano del Duomo, che fornì loro le corde delle campane per calarsi nottetempo dalle mura della “cittadella”, portarono via l’intera cassa della guarnigione austro – piemontese nascondendosi, prima di prendere il largo, in una grotta marina della costa del promontorio di levante e “scamparono ai Ministri della Giustizia” corrompendo gli armigeri tedeschi con “pugna di moneta d’oro”.