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  3. Origini e archeologia di Milazzo

Origini di Milazzo: una lingua di terra emersa che si estende nel mar Tirreno per circa sette chilometri. L’immediato substrato di quest’ampia superficie pianeggiante che costituisce la penisola a 50-60 metri s.l.m. è formato, alla base, da rocce cristalline metamorfiche molto antiche (gneiss) e ricoperte per una buona parte da depositi marini più recenti (terziario e quaternario) ricche di fauna marina fossile (spondylus, ostrea, pecten, mitylus, chlamys, fissurella, isis, cypraea, etc.) e microfossili (foraminiferi) e da un deposito di ceneri vulcaniche (tuffloss). I resti un grande delta fluviale di circa 30 kmq. realizzato nel corso dei secoli con l’apporto dei detriti di due fiume storicamente noti a Milazzo ( il Mela e il Floripotema), divenuto oggi una grande pianura fertile ricca di falde idriche, collegano la penisola ai monti peloritani. Tali particolari condizioni hanno contribuito alla bellezza del paesaggio ed all’insediamento dell’uomo sin dal remoto passato così come documentato da ritrovamenti e da indagini di studiosi e archeologi che la fanno risalire al 4.000 a.C.

La storia dell’archeologia a Milazzo inizia con il ritrovamento di alcune grandi necropoli: una dell’età del bronzo (XIV sec. a.C.) nella zona di contrada Sottocastello verso il Tono; un’altra in Piazza Roma ed altre ancora in via XX Settembre (Protovillanoviana-X sec. a.C. e greca-arcaica VII sec. a.C.). Tutto il prezioso materiale degli scavi è oggi esposto in apposite sale presso i musei di Lipari e di Siracusa. Pregevole e costudito in loco un mosaico raffigurante mosaico romano giovaneun giovane che tiene un volatile nelle mani, viene alla luce nel 1934, durante i lavori di rifacimento del pavimento di un ambiente dell’antico convento di San Francesco di Paola.

Nel 1980 una necropoli preistorica è scoperta nella zona di San Papino con il rinvenimento di grandi anfore e corredi risalenti all’età del bronzo ed al periodo greco arcaico. Tombe di età ellenistica, si ritrovano invece nel 1988 in contrada Ciantro alla periferia di Milazzo e, tra il corredo delle stesse, notevole interesse suscitano alcuni modellini fittili di imbarcazioni con rematori che, per la loro rilevanza storico-artistica, sono stati esposti sia nella IV Rasegna di Archeologia Subacquea di Giardini Naxos, che a Genova in occasione dei festeggiamenti del 500° anniversario della scoperta di Cristoforo Colombo. Nello stesso anno, in un cantiere aperto di fronte al Duomo Nuovo, vengono alla luce alcune tombe tardo-romane. Il ritrovamento di un villaggio preistorico nella pianura ha confermato la tesi secondo la quale la Piana fu sede di parecchi nuclei abitativi.

Un’altra necropoli di età romana è stata rinvenuta in contrada San Giovanni nel corso di lavori stradali. Infine, numerose segnalazioni di subacquei che hanno individuato ceppi di ancore romane e resti di naviglio naufragato nei secoli nella acque di Milazzo teatro delle antiche famose battaglie: quella del 260 a.C. vinta dal console Caio Duilio sui cartaginesi (prima guerra punica), e quella del 36 a.C. vinta da Ottaviano ed Agrippa contro Sesto Pompeo – confermano, anche, la presenza di un ricco patrimonio archeologico marino.