1. Home
  2. /
  3. L’industria molitoria


Il Perseverante

Questo impianto nacque a pochi metri delle banchine portuali ed il proprietario era Antonio Marullo Cumbo. In poco tempo sbaragliò la concorrenza dei produttori triestini e marsigliesi. Il Perseverante proseguì fino al Gennaio 1887 quando un incendio danneggiò irrimediabilmente i macchinari e l’edificio. Questo incendio fece investire nuovi capitali acquistando una nuova macchina a vapore e ricostruendo un nuovo edificio a quattro elevazione ed un piano mansardato. Il nuovo Perseverante aveva un nuovo assetto societario infatti fu gestito da una società formata da sei soci: Pietro Siragusa, Antonio Marullo Cumbo, Gioacchino Marullo Cumbo, Andrea Laquidara, Enrico Marullo Cumbo, e Fortunato Marullo. La gestione fu affidata a Pietro Siragusa e la durata della società fu fissata in otto anni. Alla morte di Antonio Marullo Cumbo (1894) ed all’uscita di scena di Pietro Siragusa, che aveva fondato l’omonimo mulini di via Leonte, fu costruita la ditta F.G. Marullo & C. Tre anni dopo lo stabilimento fu rimodernato al punto da poter produrre giornalmente 550 quintali di sfarinati di grano tenero e 550 quintali di sfarinati di grano duro.

La Concordia

Nell’aprile del 1872, Antonio Mafera, Giuseppe e Francesco Bertè, Vincenzo Torre, Pietro Galletti, Giuseppe Del Col ed altri undici milazzesi costituirono una società operazioni che doveva impiantare e gestire uno stabilimento di molino a vapore per la macinazione di cereali. Questo nacque vicino al Perseverante, da qui il nome Concordia. Alla metà degli anni settanta, Milazzo possedeva due mulini a vapore. La strada Nazionale Olivarella, parte delle attuali via XX Luglio e  via dei Mille, cominciava a denominarsi strada dei mulini. Agli inizi degli anni ottanta del 1800, causa crisi finanziaria, la società si sciolse ma dopo qualche anno fu riaperto un nuovo stabilimento denominato La Riforma. Il mulino a vapore cessò definitivamente l’attività negli anni novanta del 1800.

La Famiglia

Questo opificio sorgeva nell’area dell’odierno ex Mulino Lo Presti. I soci erano: Francesco e Stefano Piraino e Francesco Lo Presti che era genero di Francesco Piraino. Dopo la costruzione del fabbricato acquistarono una motrice a vapore di 30 cavalli effettivi che consentiva la produzione di 50 quintali di sfarinati al giorno. L’opificio fu avviato nel 1881. Subito dopo fu costituita la società denominata Piraino & Lo Presti e continuo per circa un decennio. Alla morte di Francesco Piraino, nel 1891, il rapporto societario fu recesso. Nacque una nuova società a cui facevano parte Stefano Piraino, Francesco Lo Presti e suo figlio Stefano. Cinque anni dopo i Lo Presti uscirono dalla società per fondare un nuovo mulino mentre il Piraino continuò da solo con la denominazione semplice di Piraino. Questo cessò l’attività nei primi anni del secolo successivo.

Nel 1888, a Milazzo, c’erano già quattro mulini che in ordine di produzione erano: Il Perseverante, La Famiglia, La Riforma e la Fiducia. Di quest’ultimo si sa solo che sorgeva a sud dell’odierna XX Luglio e cesso la produzione nei primi anni novanta del 1800. Questo fabbricato è ancora oggi esistente.

 Il mulino P. & F. Siragusa

Costruito alla fine dell’ Ottocento da Pietro Siragusa sorgeva lungo la Massimiliano Regis che allora si chiamava strada Leonte. Questo occupava gran parte dell’isolato delimitato dell’odierne piazza Nastasi, via Ten. La Rosa, via del Sole e della via Massimiliano Regis. Proprio su questa via si innalzava la facciata dell’opificio, al quale erano annessi un oleificio ed una fabbrica di ghiaccio, tutti e due di proprietà della società P. & F. Siragusa. Nel marzo del 1922 venne acquistato dai Lopresti. Il mulino Siragusa cessò l’attività nel 1930.

 Il mulino Lo Presti

Nel 1897 Frencesco Lo Presti acquista, in società con i figli, un appezzamento di terreno di 1.260 mq, adibito a vigneto,  in contrada Porta Messina lungo la strada Nazionale Olivarella. I lavori di costruzione dell’edificio furono affidati alla ditta di Monza Zopfi. L’azienda nel 1903 si era già ritagliata un’importate fetta del mercato locale. Infatti, la Rivista Industriale Commerciale e Agricola della Sicilia di quell’epoca scriveva che erano rinomate le semole per pasta alimentari e le farine finissime di grani teneri. I grani  venivano ritirati direttamente dalla Russia con dei piroscafi che, stante la posizione favorevole del mulino, ormeggiavano proprio di fronte ad esso rendendo facile l’operazione di scarico. Nel 1905 lo stabilimento fu ampliato con nuovi fabblicati e nuovi impianti e la gestione dello stabilimento fu trasferita alla società in nome collettivo Lo Presti, Marullo & Siragusa.
Agli inizi del 1905, i proprietari dei più importati mulini, diedero in locazione i propri stabilimenti ad una società in nome collettivo composta da alcuni di loro. La società Lo Presti, Marullo & Siragusa gestivano, oltre al commercio di farine, grani, cereali, granaglie ed all’esercizio di mulini e pastifici, la compravendita di oli ed olive oltre ad amministrare gli oleifici.
Nel 1915, dopo vari scioglimenti e costituzione di nuove società, la Lo Presti Marullo & C., una delle ultime costituite, apporta migliore ampliando il mulino in via dei Mille con nuovi fabbricati in cemento armato e sostituisce la ormai vecchia forza motrice, che era il vapore, con la nuova energia elettrica. Qualche anno dopo Francesco Paolo Lo Presti, che intanto era diventato socio di maggioranza della ditta, acquistava l’intera proprietà del mulino Perseverante. Nel 1922 acquistava anche lo stabilimento di via Regis dagli eredi di Siragusa diventando dominatore incontrastato dell’industria molitoria milazzese.

L’industria molitoria andò avanti fino al luglio del 1996 quando fu dichiarato il fallimento della società per azioni Molini Lo Presti. Con questo fallimento finiva la lunga storia dell’industria molitoria milazzese, cominciata nel 1867 con la nascita del primo mulino a vapore.

Tratto dal libro: Storia dell’industria a Milazzo di Massimo Tricamo