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  3. Il Duomo Vecchio

La costruzione del Duomo vecchio fu iniziata nel 1608 su disegni di Camillo Camilliani, fiorentino della scuola del Michelangelo in sostituzione della Chiesa Madre di S. Maria, di proprietà della città, abbattuta nel 1568 per esigenze strategico-militari (costruzione della nuova cinta di mura): progetto del 1599.

Per ricavare l’area necessaria alla “Nuova Chiesa Maggiore” furono distrutte due piccole chiese medievali di rito greco (una normanna ed una quattrocentesca). Inaugurato e benedetto nel 1616, nel 1642 fu solennemente dedicato a S. Maria Assunta. I lavori di abbellimento e di completamento si protrassero però, fino ai primi del 1700.
Al 1689 risale la posa della prima pietra della sacrestia (un corpo aggiunto non previsto dal progetto originario) poi inaugurata nel 1704.
Sono da segnalare due significativi avvenimenti storici: la ridedicazione del Duomo sotto il titolo di S. Stefano Protomartire il 13 marzo 1680 e la celebrazione del solenne “TEDEUM” in onore di Vittorio Amedeo Il di Savoia, Re dì Sicilia, e della sua Corte in visita alla città: 1714.
La pianta della Chiesa e la sua struttura architettonica (croce greca, ed unica grande cupola centrale) sono tipiche degli schemi rinascimentali non comuni in Sicilia.
La struttura è scandita, all’esterno da un telaio di paraste a coppia a forte rilievo in pietra e con capitelli corinzi e compositi (foglie e figure grottesche: fregi zoomorfici) scolpiti nel 1621 da maestri siracusani sotto la guida di Domenico La Maestra. Il prospetto principale, è segnato anch’esso da una coppia di paraste e pilastrini sovrapposti che inquadrano, rispettivamente un portale in stile ed una finestra con due tondi laterali: segni dello zodiaco ed orologio solare. Il coronamento (che oggi manca dalla parte superiore, crollata agli inizi di questo secolo) fu completato nel 1696. Sul leggero portale i grandi angeli che ne adornano la trabeazione riecheggiano l’arte manieristica fiorentina.La cupola – che dalla base alla lanterna misura mt. 13 – fu di proposito privata del tamburo per non ostacolare il tiro delle artiglierie del sovrastante Castello. Tale inconveniente è stato compensato con il maggior slancio conferito alla curva della calotta e con l’alta e stilizzata lanterna mt. 4,70). All’ opera di Pietro Novelli, sono attribuite le due absidi laterali con scomparti ricchi di marmi policromi alla destra dell’altare maggiore la cappella del SS. Sacramento e a sinistra quella della Madonna delle Grazie, ambedue ultimate nel 1724. Attigui a queste, l’altare di S. Stefano (1678) e quello del Crocifisso.
I superstiti altari marmorei (quello maggiore si trova oggi nella chiesa di S. Giacomo), sebbene considerevolmente danneggiati, conservano la bellezza policroma dell’intarsio.
Susseguentemente, la sconsacrazione, il lungo abbandono, le manomissioni ed i vandalismi seguiti ai fatti d’arme del luglio 1860 (vittoria ed assedio garibaldini) hanno provocato la distruzione dì buona parte degli arredi e delle strutture contenute al suo interno.

Per avere in concessione il Duomo contattare il numero 090-9222790

Scheda del Duomo