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Le officine Galileo

Le officine Galileo, la loro fondazione

Nella prima metà degli anni Sessanta, le prestigiose Officine Galileo di Firenze manifestarono il proposito d’impiantare in Sicilia uno stabilimento da destinare quasi esclusivamente alla produzione di contatori elettrici. Le intenzioni furono presto seguite dai fatti. Lo stabilimento sarebbe sorto su alcuni terreni siti in contrada Grazia, nelle immediate vicinanze dove, di lì a poco, sarebbe sorto il nuovo Ospedale Civile. Nascevano così le Officine Galileo di Sicilia (OGS), che avviavano la propria attività nel gennaio del 1965. Il ruolo di capo-stabilimento della nuova realtà industriale milazzese venne affidato sin dall’inizio ad un distinto signore toscano di Scarperia (Fi), Luigi Berti, che già da un decennio prestava servizio nelle Officine Galileo di Firenze con la qualifica di capo reparto strumenti elettrici e che ben presto avrebbe svolto a Milazzo manzioni ben più importanti esercitate dapprima (1971) con la qualifica di Direttore dello Stabilimento e successivamente (1977) con quella di direttore generale e Consigliere Delegato delle OGS.

Nel marzo del 1965, quando l’attività produttiva era stata avviata da ormai due mesi, veniva celebrata, alla presenza delle massime autorità locali, la cerimonia d’inaugurazione. L’evoluzione della produzione nelle OGS è avvenuta gradualmente, di pari passo col necessario ed inevitabile addestramento del personale e concordata con le Officine Galileo di Firenze, dalle quali, nei primissimi anni di attività, si ricevevano i componenti sia dei contatori che di alcuni strumenti elettrici, in particolare amperometri, voltometri, ed altri strumenti da quadro. Inizialmente, l’attività di Milazzo si limitava dunque ad assemblare componenti diversi costruiti altrove: era così che venivano prodotti i primi contatori elettrici. Ben presto si passò da un numero iniziale di 25 dipendenti del 1965 a quello ben più consistente di 120 dipendenti dei primi anni Settanta.

Nel 1971 la grande svolta: le Officine Galileo di Sicilia venivano rilevate dal gruppo tedesco AEG Telefunken, che attraverso una serie di investimenti intelligenti dotò lo stabilimento milazzese di impianti tecnologicamente avanzati ed automatizzati, consentendo così di aumentare la produttività, migliorando nel contempo la qualità del prodotto.

La produzione dei primi anni Settanta furono esclusivamente quelle dei contatori monofase e trifase, destinate alle utenze domestiche e quelle commerciali acquistati quasi unicamente dall’ ENEL che ritirava circa 250.000 contatori l’anno. Col passare del tempo, lo stabilimento di Grazia, cominciò a produrre, autonomamente, i diversi componenti dei contatori monofase e trifase, ben presto ospitò un reparto dove venivano realizzate la basi e le custodie degli stessi contatori. Nel corso degli anni Ottanta questi componenti venivano spediti persino allo stabilimento AEG di Hameln e alla consorella Co.ge.co di Milano anch’essa controllata dall’AEG. Proprio alla Co.ge.co, intorno alla metà degli anni Settanta, venne trasferita la produzione dei contatori trifase, che fu pertanto abbandonata dallo stabilimento di Milazzo. Negli anni Ottanta il personale dello stabilimento aumentò (190 unità) perché a Milazzo si era concentrata la produzione dei contatori GMI di nuova generazione che doveva soddisfare il fabbisogno nazionale. Lo stabilimento di contrada Grazia riuscì a realizzare sino a 350.000 GMI all’anno.

Nel 1993 si registrò una variazione dell’assetto societario, infatti, il pacchetto di maggioranza dell’AEG fu ceduto alla francese Schlmberger Industries S.p.a. Nello stesso periodo gli stabilimenti di Milazzo e Milano univano le proprie forze dando luogo ad un’unica ragione sociale che tuttavia non comprometteva l’ampia autonomia ed indipendenza dei due stabilimenti, i quali continuavano dunque ad avere una vita propria: nasceva così la “Cogeco Galileo” società per azioni il cui pacchetto di maggioranza era controllato dalla Schlumberger Industries S.p.a. che appena qualche anno dopo comunicava alle organizzazioni sindacali la chiusura dei suoi tre stabilimenti  di Milano, Frosinone e Milazzo che producevano per Enel. La crisi era alle porte. Si ricorse alla cassa integrazione straordinaria guadagni per due anni (dal primo gennaio 1998 al 31 dicembre 1999) per 480 lavoratori

Nel 1998 giungeva una buona notizia: le OGS si sarebbero trasformate nella “Mira Componenti” che avrebbe prodotto perlopiù custodie in materiale plastico (fra l’altro per contatori gas). Ma il tentativo, che garantì occupazione per due anni, non riuscì a decollare. Il triste epilogo di un declino altrettanto triste si sarebbe consumato il 25 maggio 2001, data in cui gli ormai ex lavoratori hanno cominciato ad usufruire della cassa integrazione speciale.

 

            

Sito ex officine

Tratto dal libro: Storia dell’industria a Milazzo di Massimo Tricamo